GAZZETTA UFFICIALESENTENZE ACCLARANTI LO STATUS NOBILIARE DIVENUTE IRREVOCABILIIl nostro lavoro svolto con professionalità e serietà ha permesso di far ottenere ad ognuno dei nostri clienti sentenze internazionali, con decreto di esecuzione del Presidente del Tribunale Ordinario Italiano, ad oggi divenute irrevocabili e rese esecutive negli Stati aderenti alla Convenzione di New York. III DUCHESSA DI ALTAVILLAA Donna Luana Giusfredi archeologa ed antiquaria vedova dell'Avv. Elias Kmeid, nata il 9 luglio 1950, con sentenza irrevocabile, pronunciata in data 26 febbraio 2009 dal Tribunale Civile Internazionale - organo permanente della Corte Europea di Giustizia Arbitrale di Ragusa, iscritta al n° 213/2009 della V.G. del Tribunale Ordinario di Ragusa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con Decreto Presidenziale di detto Tribunale Ordinario in data 9 aprile 2009 e passata in cosa giudicata sono stati riconosciuti i seguenti legittimi ed irrevocabili diritti:a)Il diritto d'investirsi III Duchessa di Altavilla, quale successore a titolo originario di Don Girolamo Corvino e Filingeri, ultimo investito di detto titolo;b)Il diritto costituzionale, giusta XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione, II comma, di aggiungere al cognome Giusfredi il predicato "di Altavilla" in modo che il nome e cognome così risulti: "Luana Giusfredi di Altavilla";c)L'annotazione sull'atto di battesimo e cresima della Chiesa Cattolica, secondo diritto o facoltà, della seguente dizione: Duchessa Donna Luana Giusfredi di Altavilla;d)Il trattamento o le qualifiche di "Don" e "Donna";e)Il possesso dell'Arma gentilizia della famiglia Giusfredi;f)La facoltà di concedere, con rogito notarile, a ciascuno dei figli: Avv. Rebecca Kmeid, nata a Tabarja - Libano il 12 agosto 1975 e Ing. Tobia Kmeid, nato a Tabarja - Libano il 17 marzo 1977, la qualifica di "nobile dei duchi di Altavilla"; Detti legittimi diritti sono stati pubblicati dal Cancelliere della Corte Europea di Giustizia Arbitrale di Ragusa in data 3 dic. 2010 sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia, parte III n°48, pag. 27 inserzione n°86.VII PRINCIPE DI SAN BARTOLOMEOProcura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSASi rende noto che il tribunale arbitrale - organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 12 maggio 2012, r.g. n. 04/2012, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 281/2012 R.G.V.G. del tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto presidenziale di detto tribunale ordinario del 22 maggio 2012, irrevocabile il 25 febbraio 2013, ha deciso che al dr. Luigi Mario Picco, cittadino italiano, nato a Iglesias il 15 luglio 1958, legittimamente ed irrevocabilmente spettano le seguenti qualità, diritti e prerogative:a)Le qualità di Altezza Imperiale e di Principe Imperiale quale pretendente al Trono dell'Impero d'Oriente;b)I titoli di "Basileus" titolare di Costantinopoli, e di qualificarsi Capo della Casa Lascaris Comneno Paleologo Obrenovich di Costantinopoli-Serbia, Despota di Nicea e della Bitinja;c)Erede Porfirogenito dei Nemanja Paleologo, erede della dinastia Obrenovich di Serbia pretendente all'imperiale trono di Bisanzio;d)Al possesso corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà dell'Arma del suo dante causa Marziano II Lavarello Lascari Paleologo Obrenovich Basileo di Costantinopoli-Serbia;e)Alla qualità di soggetto di diritto internazionale e di Principe Gran Maestro del Sacro Ordine Imperiale Militare Nemagnico Angelico Costantiniano di San Giorgio e Santo Stefano di Rito Orientale e di Gran Maestro degli ordini dinastico-familiari ergo non nazionali ai fini della Legge italiana 3 marzo 1951, n. 178;f)Le prerogative sovrane connesse allo jus maiestatis ed allo jus honorum; La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Il Cancelliere: NeriSi rende noto che il tribunale arbitrale - organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 14 gennaio 2012, r.g. n. 02/2012, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 73/2012 R.G.V.G. del tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto presidenziale di detto tribunale ordinario del 23 febbraio 2012, irrevocabile il 24 ottobre 2012, ha deciso che a don Rafael Andujar Vilches, cittadino spagnolo, nato a Melilla (Spagna) il 20 dicembre 1946, legittimamente ed irrevocabilmente spettano i seguenti diritti:Procura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSAa)Il diritto di investirsi VII Principe di San Bartolomeo quale successore a titolo originario di Giuseppe Oneto e Lanza, ultimo investito di detto titolo, in virtù di atto di investitura del 4 dicembre 1811 (Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, reg. 1188, aa. 1806-12, cc. 62-64r) ;b)Il diritto, ai sensi ed agli effetti della XIV Disp. Trans. e Fin. della Costituzione Italiana nonché delle leggi vigenti in materia, e ai sensi delle leggi in materia vigenti nel Regno di Spagna, di aggiungere al proprio cognome Andujar Vilches il predicato "di San Bartolomeo"; nonché la facoltà di richiedere l'annotazione sull'atto di Battesimo della competente Parrocchia della Chiesa Cattolica in Barcellona ( Spagna ), della annotazione "Principe di San Bartolomeo".;c)Il possesso dello stemma gentilizio della famiglia Andujar Vilches, così descritto: Inquartato:Nel I° partito d'azzurro al serpente di verde attorcigliato ad una spada al naturale posta in palo e di rosso al destrocherio armato tenente una spada al naturale, col capo d'oro all'aquila spiegata di nero;Nel II° d'azzurro a tre fasce ondate d'argento, la prima sostenente una bandiera dello stesso caricata da 5 lacrime di rosso;Nel III° d'azzurro alla stella di otto raggi d'oro intervallata da altrettante stelle di otto raggi d'argento e caricate da un bisante tortello partito a destra, d'argento al leone rampante di rosso a sinistra, di rosso al castello torricellato d'oro;Nel IV° di verde alla croce biforcata d'azzurro caricata da un bisante raffigurante San Carlo e intervallata da quattro gigli d'oro;Sul tutto uno scudetto d'argento all'aquila bicipite imperiale d'oro caricata da un ovale di rosso al leone rampante d'oro.Sostegni: due leoni rampanti d'oro linguati di rosso. Corona: Principe Il tutto accollato al collare dell'Ordine di San Carlo.La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Il Cancelliere: NeriCAPO DELLA CASA LASCARIS COMNENO PALEOLOGO OBRENOVICHAGGREGAZIONE NOBILIARENotifica per pubblici proclamiIo qui sottoscritto avv. Carlo Frati Notaio in Viareggio, iscritto nel Ruolo del Distretto Notarile di Lucca, rendo noto, conformemente all'atto di aggregazione familiare con firma dichiarata autentica dal dottor Carlo Speranzini Notaio in Firenze in data 2 aprile 2012 e depositato in data 12 aprile 2012 nei miei atti notarili con Repertorio n° 1877 e Raccolta n° 1491, con i relativi allegati contraddistinti dalle lettere "A", "B", "C", "D", "E", "F", "G", "H" e "I".Avente ad oggetto l'aggregazione del dottor Emilio Petrini nato a Lucca il 25 giugno 1975 C.F. PTR MLE 75H25E 715J alla casa Mansi, con il diritto di uso legale per sé, i suoi e successori all'infinito:Dei titoli nobiliari, di: " marchese (mpr.), conte palatino (conte) (m.) e patrizio di Lucca (m.f.) ";Dell' arma di famiglia, così blasonata: " d'azzurro a sei palle d'oro poste in cinta " cimiero: " leone stringente una palla con le branche superiori " motto: " Omnes redierunt ego solus mansi " l'elmo è sormontato dalla corona di: " conte "; Del cognome Mansi, da aggiungere al proprio in modo che il suo nome e cognome così risulti: " conte Emilio Petrini Mansi, nobile dei marchesi, patrizio di Lucca ". Pertanto, da questo momento quale aggregato, gode di tutti i privilegi, diritti, prerogative, riguardi, trattamenti e facoltà, usi e consuetudini, nessuno escluso e/o eccettuato di casa Mansi.La presente pubblicazione al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Viareggio, 16 aprile 2012 avv. Carlo FratiNotaio.FRANCESCO PATERNÒ CASTELLO DI CARCACINOTIFICA PER PUBBLICI PROCLAMIProcura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSASi rende noto che il tribunale arbitrale - organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 18 maggio 2013, r.g. n. 11/2013, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 372/2013 R.G.V.G. del tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto presidenziale di detto tribunale ordinario del 9 luglio 2013, irrevocabile il 18 marzo 2014, ha deciso che a S.A. il Principe Reale Don Francesco Nicola Roberto Paternò Castello di Carcaci, nato a Catania il 6 maggio 1964, legittimamente ed irrevocabilmente spettano i seguenti diritti:a)Il diritto alla qualità di Principe Sovrano Gran Maestro del Militare Ordine del Collare di Sant' Agata dei Paternò e di tutti gli Ordini Dinastico-Familiari, appartenenti alla Real Casa D'Aragona, di Maiorca e di Sicilia di cui ne è Sovrano e Capo di Nome e d' Arme, Ordini quindi non nazionali ai fini della legge italiana 3.3.1951 n. 178, e come tale soggetto di diritto internazionale;b)Il diritto alle prerogative sovrane connesse allo Jus Maiestatis e allo Jus Honorum, con facoltà di cedere, ovvero di concedere, di rinnovare, di riconoscere stemmi gentilizi e titoli nobiliari del Militare Ordine del Collare di Sant'Agata dei Paternò con o senza predicato, trasmissibili o non, e Titoli onorifici e cavallereschi relativi anche agli altri ordini dinastici di famiglia come tali non nazionali. La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Il Procuratore Generale: Prof. BuzzigoliMATTANI DI KERAKNOTIFICA PER PUBBLICI PROCLAMIProcura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia Dei Saraceni n. 15 - MASSASi rende noto che il Tribunale Arbitrale – organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 28 novembre 2012, r.g. n. 07/2012, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 644/2012 r.g. della volontaria giurisdizione del Tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto del Presidente di detto Tribunale ordinario del 4 dicembre 2012, irrevocabile il 18 febbraio 2013 ha deciso che al signor Enzo Mattani, cittadino italiano, nato a Arezzo il 15 luglio 1940, legittimamente ed irrevocabilmente spetta il seguente diritto:a) Il diritto costituzionale ai sensi ed agli effetti della XIV Disp. Trans. e Fin. Della Costituzione italiana nonché delle leggi vigenti in materia, di aggiungere al proprio cognome Mattani il predicato “di Kerak” in modo che il suo cognome risulti: “Mattani di Kerak”;La presente pubblicazione per estratto conforme all’originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza. Il Cancelliere: NeriAMM. CINGOLANI BARONE DI SAN CALLISTOProcura Generalepresso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSASi rende noto che il Tribunale Arbitrale - organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 17 settembre 2012, r.g. n. 06/2012, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 564/2012 r.g. della volontaria giurisdizione del Tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto del Presidente di detto Tribunale ordinario del 23 ottobre 2012, irrevocabile il 27 maggio 2013 ha deciso che al Comm. dell'Ordine Equestre di Sant'Agata, dell'Ordine di San Silvestro Papa, Cav. dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Ordine al Merito della Repubblica Italiana Amm. Aleardo Maria Cingolani, cittadino italiano, nato a Rimini il 08 gennaio 1950, legittimamente ed irrevocabilmente spettano i seguenti diritti:a)Le qualifiche nobiliari di Barone di San Callisto e di Cavaliere Ereditario dell'Ordine Militare ed Ospitaliero di Santa Maria di Betlemme;b)Il diritto costituzionale ai sensi ed agli effetti della XIV Disp. Trans. e Fin. Della Costituzione italiana nonché delle leggi vigenti in materia, di aggiungere al proprio cognome Cingolani il predicato "di San Callisto" in modo che il suo cognome risulti: "Cingolani di San Callisto";c)Di richiedere la rettifica sull'atto originale di Battesimo tenuto dalla Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice della Diocesi di Rimini, aggiungendo: "Barone di San Callisto e Cavaliere Ereditario dell'Ordine Militare ed Ospitaliero di Santa Maria di Betlemme"; d)La proprietà ed il possesso del connesso stemma, così descritto: "d'azzurro a tre uccelli di nero ordinati in fascia: con il capo d'argento caricato da un' aquila spiegata di nero"; La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza. Il Procuratore generale: Prof.ssa Francesca Buzzigoli M.LLO BONNANNO V MARCHESE DI SAN LORENZOProcura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSA -Si rende noto che il tribunale arbitrale - organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 3 aprile 2013, r.g. n. 08/2013, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 219/2013 R.G.V.G. del tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto presidenziale di detto tribunale ordinario del 18 aprile 2013, irrevocabile il 17 gennaio 2014, ha deciso che a Bonanno Guglielmo, nato a Taranto il 10 maggio 1969, legittimamente ed irrevocabilmente spettano i seguenti diritti:a)Il diritto di investirsi V Marchese di San Lorenzo quale successore a titolo originario di Luigi Sanseverino e Gaetani, ultimo investito di detto titolo, in virtù di atto di investitura del 28 aprile 1809 (Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria Vol. 1190, Investiture foglio 20);b)Il diritto, ai sensi ed agli effetti della XIV Disp. Trans. e Fin. della Costituzione Italiana nonché delle leggi vigenti in materia, di aggiungere al proprio cognome Bonanno il predicato "di San Lorenzo"; nonché la facoltà di richiedere l'annotazione sull'atto di Battesimo della competente Parrocchia della Chiesa Cattolica in Taranto, della annotazione "Marchese di San Lorenzo".;c)Il possesso dello stemma gentilizio della famiglia Bonanno, così descritto: "Di rosso alla fascia d'argento ed alla bordura d'azzurro" . Corona: Marchese. Motto: "Officium natura docet".La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Il Procuratore Generale: Prof. BuzzigoliCAV. STEFANO MARIO COCO DUCA DI MARAProcura Generale presso la Corte Superiore di Giustizia ArbitraleVia dei Saraceni n. 15 - MASSA -Si rende noto che il Tribunale Arbitrale – organo permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale con sentenza del 25 novembre 2013, r.g. n. 13/2013, avente gli effetti di sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria della Repubblica italiana, iscritta al n. 768/2013 r.g. della volontaria giurisdizione del Tribunale ordinario di Massa, resa esecutiva nel territorio della Repubblica con decreto del Presidente di detto Tribunale ordinario del 10 dicembre 2013, irrevocabile il 29 luglio 2014 ha deciso che al Cav. del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Stefano Mario Coco, cittadino italiano, nato a Catania il 01 febbraio 1969 ed ai suoi discendenti, legittimamente ed irrevocabilmente spettano i seguenti diritti:a) I titoli e le qualifiche nobiliari di Duca di Mara, Conte di Santo Stefano, Cavaliere Ereditario, Don;b) Il diritto costituzionale ai sensi ed agli effetti della XIV Disp. Trans. e Fin. Della Costituzione italiana nonché delle leggi vigenti in materia, di aggiungere al proprio cognome Coco il predicato “di Mara” in modo che il suo cognome risulti: “Coco di Mara”;c) Di richiedere la rettifica del cognome da Coco a “Coco di Mara” sull’atto originale di Battesimo tenuto dalla Parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino in Catania – registro di battesimi nr. 123, 6 aprile 1969, ed aggiungendo nelle annotazioni: “Duca di Mara, Conte di Santo Stefano, Cavaliere Ereditario, Don e Nobile”;d) La proprietà ed il possesso del connesso stemma, così descritto: “D’oro con una palma di cocco al naturale”; Corona: “Ducale sopra l’elmo e comitale sopra lo scudo”; Cimiero: “Un unicorno bianco nascente”; Motto: “Ex arbore fructus”; “Virtute et constatia”.La presente pubblicazione per estratto conforme all'originale al fine di darne ai terzi legale conoscenza.Il Procuratore Generale: Prof. Buzzigoli