EVENTIRUBRICA EVENTINumerosi sono gli avvenimenti, gli eventi e le cerimonie che vedono la partecipazione attiva dei rappresentanti della nobiltà dei nostri tempi. Sono occasioni senz’altro piacevoli a cui il nostro Studio partecipa sempre con grande entusiasmo attraverso i suoi componenti, come il Conte Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza, che vogliamo qui condividere con chi come noi è amante e grande studioso di questo mondo ricco di storia e che ha contribuito e tutt’oggi contribuisce a lasciare un segno indelebile nei nostri giorni...Torre del Lago Puccini, domenica 8 ottobre, posti in piedi per il pomeriggio culturale organizzato dal Presidente del Club Lions Pietrasanta Versilia Storica, Prof. Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza per la presentazione dell'ultima fatica dello storiografo di Casa Savoia, il Marchese Guglielmo Bonanno di San Lorenzo affidata allo stesso Presidente, specialista in Diritto Nobiliare ed allo storico del diritto Avv. Prof. Fausto Giumetti dell'Università di Firenze.Si apprende dall'appassionata esposizione del testo del Marchese della Fontanazza, che tra l'altro vanta la prefazione di S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, come questo è il frutto di una pluriennale minuziosa ricerca documentale di Bonanno di San Lorenzo sull'intera vita di Elena di Savoia, nata Petrovich Niegos, Principessa del Montenegro che divenne Regina d’Italia nel 1900, dopo aver sposato, qualche anno prima, il Principe Ereditario Vittorio Emanuele. Il loro fu un autentico matrimonio d’amore (a dispetto delle rigide regole dinastiche dell’epoca) che durò quasi mezzo secolo. Nelle pagine Bonanno di San Lorenzo descrive, dunque, senza trascurarne alcun aspetto, l’avvincente e complessa vita di una Regina autentica, la quale seppe conquistare i cuori e l’ammirazione di tutto il suo popolo, mediante la sua opera costante e silenziosa, donata ai più deboli; descrive la storia della Regina buona, che meriterebbe, senza alcun dubbio, di essere riscoperta e rivalutata, quale esempio per tutti e soprattutto per le nuove generazioni.Una vita, quella della Regina, a dir poco straordinaria, spesa sempre volutamente lontano dalla scena politica e dai “riflettori”, vissuta invece interamente al servizio dei più deboli e dei bisognosi; una vita fatta di incessanti opere di carità, gran parte delle quali finanziate esclusivamente con denaro proveniente dalle casse private di Casa Savoia. Nel corso della sua intera vita, Elena di Savoia non rinunciò mai a portare sempre ed ovunque la sua opera di carità, soprattutto verso i bambini, meritando dal Vaticano la massima onorificenza prevista per una donna: la Rosa d’Oro della Cristianità. Nominata successivamente anche Serva di Dio, ad oggi figura già avviato da anni il suo processo di canonizzazione, grazie all’iniziativa personale di Papa Giovanni Paolo II. Questo libro concludono Petrini Mansi e Giumetti descrive, quindi, con dovizia di particolari, spesso inediti o poco noti, l’intera vita della Regina buona: dalla nascita nella piccola capitale montenegrina Cettigne, alla sua infanzia nel "modesto" palazzo reale, alla sua educazione in Russia; dal suo fidanzamento con il futuro Re Vittorio Emanuele III alla salita al Trono d’Italia; dal suo impegno nella lotta contro l’encefalite letargica a quello come infermiera durante il terremoto di Messina e Reggio Calabria e la Prima Guerra Mondiale; dal suo concreto impegno al fine di scongiurare il secondo conflitto mondiale, alla tragica perdita della figlia Mafalda, fatta prigioniera dai tedeschi ed internata nel campo di sterminio di Buchenwald, non tralasciando il periodo in cui, oramai anziana, volle con determinazione continuare a prestare la sua esemplare ed instancabile opera di carità, durante il suo esilio egiziano, come pure nel corso di quello francese, durante i suoi ultimi giorni di vita.I figli della coppia reale furono:Iolanda che andò in sposa al Conte Giorgio Calvi di Bergolo;Mafalda che andò in sposa a S.A.R. il Principe Filippo, Langravio d'Assia Kassel pur avendo contratto nozze con un Principe tedesco fu rinchiusa nel campo di Buchenwald dove morì il 28 agosto 1944;Umberto impalmò S.A.R. Maria José Principessa del Belgio;Giovanna che andò in sposa a S.A.R. Boris di Bulgaria;Francesca che andò in sposa a S.A.R. Luigi Carlo di Borbone Parma.Interessante dal punto di vista di diritto dinastico apprendere dal Marchese della Fontanazza come la primogenita S.A.R. la Principessa Iolanda dovette rinunciare ai suoi diritti dinastici per sposare il Conte Giorgio Calvi di Bergolo non di sangue reale e pertanto nozze non di pari grado.Non sono mancati i dovuti ringraziamenti e un omaggio floreale del Marchese Emilio Petrini Mansi alla cara cugina Silvia Testa Orlando per l'ospitalità nella splendida dimora storica affacciata sul lago di Massaciuccoli tanto caro al M° Giacomo Puccini, ed ai propri soci che instancabilmente supportano gli eventi culturali, come il segretario Enrico Baldi, il cerimoniere Daniela Tesconi, il Vicepresidente Tommaso Benucci, il tesoriere Giuliano Angeli ed il consigliere Cristina Strambi.Altresì le sorprese come una buona torta che ha lasciato senza parole la Contessa Giulia Miari Pelli Fabbroni de Strobel di Fratta e Campocigno festeggiando così il compleanno con tutti i presenti.Tanti gli amici che si sono intrattenuti per brindare con l'autore tra i quali spiccavano i Nobili Cesare e Gherardo Silvatici patrizi pisani, Alessandro Stiavelli anche in rappresentanza dei congiunti Nobili di Grazia Gambarini, la Nobile Marcella Grabau con l'Ing. Roberto Piccione, l'Arch. Tiziano Lera, Francesca Bardelli, il Prof. Gianni Royer Carfagni e consorte, Don Luis Roberto Picchiani di Borbone nipote di S.A.R. la Principessa Alicia di Borbone Parma, la Contessa Titti Claudia Gaddi Pepoli, Francesca Navari, Claudia Menichini ed Elizabeth Riani in rappresentanza della Fidapa Versilia, Maria Assunta Casaroli dell'Associazione Ville Borbone e Dimore Storiche della Versilia, Francesco con Mirta Fava, il Prof. Filippo Sallusto, Conte Michel d'Aragona con Natasha Elfring, Cristiano Canese e tanti tanti altri.A VILLA ORLANDO CON LA REGINA BUONA DI CASA SAVOIA GRAZIE AI LIONS DI PIETRASANTASave the dateA VILLA CARDELLINI PRESENTATO IL SAGGIO SULLE FAMIGLIE NOBILI DI PESCIAPescia (Pistoia) domenica 24 settembre, la suggestiva Villa Cardellini è tornata ai fasti di un tempo trascorso ma indimenticabile, quando i Nobili Puccinelli Sannini aprivano il loro salotto per occasioni culturali e mondane. Oggi, Lorenzo Puccinelli Sannini, discendente del glorioso casato, ha fatto rivivere, assieme alla consorte Grazia, quel passato, ospitando in villa un incontro tra i massimi esperti di diritto nobiliare e araldica, i quali hanno dialogato sulla nobiltà pesciatina e non solo. La conferenza dal titolo “L'aristocrazia pesciatina e la storia di Villa Cardellini” è stata patrocinata dalla sezione locale dell'Istituto Storico Lucchese e dalla sezione Storia e Storie al femminile dello stesso istituto. I numerosi ospiti sono stati affascinati dalle relazioni del Prof. Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza e del Nob. Prof. Andrea Borella, direttore ed editore dell'Annuario della Nobiltà Italiana, il più completo repertorio delle famiglie nobili d'Italia. A moderare l'incontro l'Avv. Fausto Giumetti dell'Università di Firenze. Nell'occasione il Marchese della Fontanazza ha presentato il proprio saggio Le famiglie nobili di Pescia tratto dalla pubblicazione "La nobiltà pesciatina - le alleanze matrimoniali e le dimore storiche" a cura di Dario Donatini e Vincenza Papini edito dall'ISL, nato da una relazione tenuta nel 2015 presso l’Archivio di Stato di Pescia. Dall'indagine condotta da Petrini Mansi è emerso come a partire dalla metà del XVI secolo a Pescia la nobiltà si dividesse in due categorie: da un lato quella comunale, che trovava la propria legittimazione nell'esercizio del potere politico; dall'altro quella riferibile all'Ordine Cavalleresco di Santo Stefano costituito nel 1562 da Papa Pio IV con il patrocinio del governo mediceo ed affidato poi a Cosimo de' Medici, duca di Firenze quindi Granduca di Toscana, per controbilanciare lo strapotere dell'aristocrazia più antica. Ha suscitato molto interesse nella platea apprendere dell'istituto giuridico della Commenda di patronato nata in seno all’Ordine stefaniano che permetteva ai ricchi borghesi di diventare nobili. Altra curiosità svelata la corretta datazione dell'elevazione di Pescia a Città Nobile riferibile, non come riportato tralatiziamente dai più nel 1750 bensì nel 1732 grazie al ritrovamento di un decreto motu proprio a firma di Gian Gastone de' Medici, ultimo Granduca della propria dinastia. I presenti sono stati stupiti nell'apprendere che delle 57 Famiglie iscritte nel Libro d'Oro della Nobiltà Pesciatina (1760-1790), e aggregate alla nobiltà cittadina successivamente a tale compilazione, ad oggi ne risultano fiorenti solo 9, più precisamente: "Baldasseroni, Cecchi (oggi anche Cecchi de' Rossi), Forti (oggi Vivaldi Forti), Galeotti Flori, Macarini Carmignani, Magnani, Orlandi Cardini (oggi Lensi Orlandi Cardini), Orsi Bertolini e Puccinelli Sannini". Quest'ultime sono state trattate in maniera più approfondita analizzando le motivazioni di iscrizione al Libro d'Oro, le alleanze matrimoniali con famiglie della nobiltà locale e, per timori di endogamia, con i rappresentanti delle famiglie di Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno e Firenze. La delineazione dello stemma delle famiglie è stata condotta magistralmente dal Nob. Prof. Andrea Borella che con un supporto fotografico ha permesso a tutti di seguire con la dovuta attenzione. Il testo "La Villa - Una famiglia toscana tra cronaca e storia" di Lorenzo Puccinelli Sannini, alla sua prima ristampa dall'editore lucchese Maria Pacini Fazzi, è stato presentato dall'Avv. Fausto Giumetti che ne ha valorizzato l'aspetto più profondo, evidenziando l' “anima” della dimora che intrattiene quotidianamente un immaginario lessico familiare con i proprietari, i quali risiedono in villa stabilmente. Lorenzo Puccinelli Sannini attraverso il suo volume ha lasciato una forte testimonianza sull’importanza dei valori della tradizione, messaggio diretto non solo ai propri figli e nipoti, ma anche a coloro che fossero interessati a leggere una fotografia di uno spaccato di una famiglia aristocratica locale che va dal XVIII sec. ed arriva fino ai giorni nostri. Tanto è forte l'attaccamento che Puccinelli Sannini prova per Villa Cardellini al punto da farla parlare ... attraverso la voce narrante dell'Arch. Claudia Massi, autore del saggio "Dimore storiche a Pescia e nei dintorni" accolto nel succitato volume sulla nobiltà. Molti gli amici presenti tra cui spiccavano Donna Luana di Altavilla, i Nobili pesciatini Mario Alberto e Stella Galeotti Flori, la Contessa Titti Claudia Gaddi Pepoli, Alessandro Stiavelli con la Nobile Eleonora di Grazia Gambarini, il Nobile Augusto de Strobel di Fratta e Campocigno con la Contessa Giulia Miari Pelli Fabbroni, il Prof. Lorenzo Franchini, il Barone Fabrizio Formica di Cirigliano con Carolina Cianchi, il Nobile Emanuele dei marchesi Bongiorno di Canigliari, i Conti Enzo e Lucia Modulo Morosini, I NOBILI DI PISTOIA TORNANO IN CITTA' PER UN CONVEGNO CELEBRATIVOPistoia, domenica 22 ottobre, ha riunito all'Archivio di Stato i discendenti delle famiglie nobili e patrizie cittadine, alcuni mancavano da decenni, per celebrare la città della cultura 2017 attraverso un convegno: “Le élites pistoiesi nel tempo – l’apporto delle famiglie aristocratiche alla vita cittadina” voluto dalla direttrice Dott.ssa Antonietta Saluzzi ed affidato al coordinamento del Prof. Lorenzo Franchini dell’Università Europea di Roma. Il Presidente ha chiamato a relazionare sulle grandi famiglie nobili di Pistoia l’esperto di Diritto Nobiliare il Prof. Emilio Petrini Mansi della Fontanazza, il quale, introducendo la nobiltà toscana dal periodo mediceo fino al Regno d’Italia ha affascinato la platea anche con aneddoti della nobiltà cittadina. Ha suscitato particolare stupore nel pubblico apprendere che delle oltre 65 Casate iscritte nel Libro d’Oro di Pistoia ne risultano fiorenti solo 17, e precisamente (Manni oggi Lucarini Manni, Baldinotti, Banchieri, Cancellieri e Ganucci oggi Ganucci Cancellieri, Costa Reghini, Fabbroni oggi anche Miari Pelli Fabbroni, Forteguerri oggi Albergotti Siri Forteguerri e Bichi Ruspoli Forteguerri Pannilini, Gatteschi, Montemagni, Pagnozzi, Rospigliosi, Rossi o de’ Rossi, Scarfantoni, Sozzifanti, Tolomei e Tonti. A cui ha spiegato il Marchese della Fontanazza si devono aggiungere le famiglie che ottennero un decreto di concessione o rinnovamento della propria qualità nobiliare o patrizia come i Baldi Papini, Corsini, Melani, Pacinotti, Giovacchini Rosati, Picciolli, Pistoi, Vivarelli Colonna, Cantini, Martini e Martini Marescotti, ognuna corredata del proprio stemma disegnato per l’occasione dal Nob. Prof. Andrea Borella.Mentre il Nobile Dott. Lorenzo Puccinelli Sannini dell’Istituto Storico Lucchrese Sezione Valdinievole ha condotto il pubblico in un viaggio affascinante sull’industria della carta a San Marcello Pistoiese dei propri congiunti Cini.Anche il Nob. Prof. Carlo Vivaldi Forti dell’Istituto Indef di Bellinzona ha relazionato sull’attività imprenditoriale di famiglia.Al pomeriggio culturale hanno partecipato tra i tanti aristocratici presenti i discendenti delle antiche famiglie pistoiesi come il Principe Camillo Rospigliosi discendente di Papa Clemente IX, il Conte Avv. Roberto Lucarini Manni, la Contessa Marzia Ganucci Cancellieri, la Baronessa Marzia Albergotti Siri Forteguerri, la Nob. Valeria Banchieri Poggi e la Contessa Giulia Miari Pelli Fabbroni con il marito Nob. Augusto de Strobel di Fratta e Campocigno, il Conte Guido Anzilotti, l'Arch. Giancarlo Dal Molin con la N.D. Tiziana Maschi, Francesca Navari, il Barone Fabrizo Formica con Carolina Cianchi. https://youtu.be/jEgT_-1DXRE8 Novembre 2019 VIII Convegno